Ho danzato un tango con la mia grande tracotanza, in gioventù,
ci siamo mossi sinuosamente sulla pista da ballo verso la verità soggettiva.
Ma non v'era armonia lì,
nessuna ragione per la coesistenza,
nulla per valicare la distanza.
Non sappiamo nemmeno chi siamo,
quando viviamo come se la vita sia una perdita,
come se potessimo cambiarla a piacimento
senza dar peso a ciò che infrangiamo.
Chi morì e ci rese stelle
con i nostri gambetti intellettuali,
le nostre intuizioni millionarie e le nostre ridicolezze,
siamo come specchi visti attraverso il fumo.
Ho accennato una canzone da marinaio con il matto per tenere il ritmo,
ogni cosa, dai giochi di parole agli scherzi per intrecciare i nostri sentieri.
Ma non v'era lealtà per sperare
e divertente era il bisogno di pietà:
come ci fa sanguinare la pietà, adesso.
Non sappiamo nemmeno chi siamo,
quando viviamo come se la vita sia una perdita,
come se potessimo cambiarla a piacimento
senza dar peso a ciò che infrangiamo.
Chi morì e ci rese stelle
con i nostri gambetti intellettuali,
le nostre intuizioni millionarie e le nostre ridicolezze,
siamo come specchi visti attraverso il fumo.
Ora non vi è simpatia nella melodia
perchè quella merda in dimensione di byte sta su Youtube:
dimmi cosa dovrei fare
quando non c'è cura alla malattia,
finchè raggiungeremo il punto più basso in assoluto
e la necessità costringerà finalmente qualcosa attraverso il tuo muro.
Non sappiamo nemmeno chi siamo,
quando viviamo come se la vita sia una perdita,
come se potessimo cambiarla a piacimento
senza dar peso a ciò che infrangiamo.
Chi morì e ci rese stelle
con i nostri gambetti intellettuali,
le nostre intuizioni millionarie e le nostre ridicolezze,
siamo come specchi visti attraverso il fumo.
Poets of the Fall - Twilight Theater (2010) - Smoke and Mirrors
Nessun commento:
Posta un commento