domenica 13 luglio 2014
giovedì 10 luglio 2014
Due minuti d'odio giornalieri
Oggi ho deciso che sfogherò il mio odio, la mia rabbia e la mia frustrazione su una particolare categoria: i neozelandesi di origini ungheresi. Vi odio, con tutto il cuore.
mercoledì 9 luglio 2014
Giornalismo: Lo stai facendo sbagliato
A volte, capita che una persona possa scegliere la carriera sbagliata. Capita, per l’amor del cielo. Eppure, pare che il giornalismo sia il campo in cui queste persone decidono di incontrarsi per un aperitivo. L’esempio più lampante è costituito dagli articoli inutili e\o scritti male che solitamente vengono pubblicati con l’user Redazione. Oggi abbiamo un esemplare interessante, questo articolo qui, pubblicato su Blitz Quotidiano. Lo metto in FreezePage, non sia mai che qualcuno alla redazione di Blitz Quotidiano abbia un’improvvisa botta di rinsavimento e decida che è meglio non pubblicare certe str****te.
La notizia di per sé non è falsa, il problema sta nel pubblicare qualsiasi stronzata, tanto per generare traffico. L’articolo di per sé è preso da una testata americana, per la precisione WVUE, una emittente locale di New Orleans affiliata con Fox News, la stessa Fox News conservatrice e bigotta. Non pare strano che abbiano deciso di pubblicare un articolo del genere. Tra l’altro, la chiusura è nello stile più pubblicitario che esista. Poco ci mancava che mettessero l’indirizzo completo. Di certo, il signor Gino Marino ha avuto un bel po’ di pubblicità gratuita. Chiamiamolo fesso.
E tuttavia, anche se Blitz Quotidiano avesse pubblicato un articolo del genere, la cosa poteva andare anche benino. Sarebbe stato l’ennesimo articolo di cui ci saremmo dimenticati nel corso di un giorno o due. E invece no; hanno dovuto metterci del loro per scriverlo con i piedi.
Innanzitutto, Baton Rouge non si trova in California. La mia teoria è che il loro articolista abbia visto scritto LA e hanno pensato “Dev’essere la sigla della targa. LA sono le iniziali di Los Angeles, allora il fatto è avvenuto a Los Angeles”. Il problema, caro il mio articolista sottopagato (almeno, mi auguro che tu sia sottopagato, altrimenti stai letteralmente rubando lo stipendio a qualcuno più capace di te) è che le sigle, negli Stati Uniti, si riferiscono agli Stati, non alle città. Se tu ti fossi preso la briga di cercare Baton Rouge LA su Google Maps, ti saresti accorto che questa cittadina si trova vicino New Orleans. Dall’altra parte degli Stati Uniti.
Poi, non è assolutamente vero che le melanzane formavano la parola “GOD” (e sulle somiglianze con la parola ci sarebbe molto di cui discutere), bensì erano i semini stessi a formarla.
La fetta di melanzana (riporto dall’articolo originale, sliced eggplant) era tagliata nel senso della larghezza. Tutti gli studenti di botanica, ma anche chiunque abbia mai visto da vicino una melanzana, sa che i semi si distribuiscono all’interno del frutto in cilindri. La melanzana in questione ne aveva tre, tutto qui. L’aver visto la parola GOD non è altro che un fenomeno di pareidolia, il più noto dei quali è forse il volto su Marte. Il mondo, infatti, è un posto complesso e le informazioni su di esso che abbiamo spesso sono incomplete e confuse. Noi siamo creature semplici e ci accontentiamo di poco: per questo, il nostro cervello tende a semplificare la percezione della realtà, per dare ordine a stimoli che non ne hanno. Per questo motivo vediamo la sagoma dell’America in una macchia di muffa, o un drago in una nuvola (anche se qualcuno ci vede le sciikimiki).
Ah, e comunque la virgola tra “in California” e “non riusciva a credere ai suoi occhi” non ci va. Non stai subordinando una frase all’altra. Anzi, la frase non è nemmeno un periodo!
La notizia di per sé non è falsa, il problema sta nel pubblicare qualsiasi stronzata, tanto per generare traffico. L’articolo di per sé è preso da una testata americana, per la precisione WVUE, una emittente locale di New Orleans affiliata con Fox News, la stessa Fox News conservatrice e bigotta. Non pare strano che abbiano deciso di pubblicare un articolo del genere. Tra l’altro, la chiusura è nello stile più pubblicitario che esista. Poco ci mancava che mettessero l’indirizzo completo. Di certo, il signor Gino Marino ha avuto un bel po’ di pubblicità gratuita. Chiamiamolo fesso.
Innanzitutto, Baton Rouge non si trova in California. La mia teoria è che il loro articolista abbia visto scritto LA e hanno pensato “Dev’essere la sigla della targa. LA sono le iniziali di Los Angeles, allora il fatto è avvenuto a Los Angeles”. Il problema, caro il mio articolista sottopagato (almeno, mi auguro che tu sia sottopagato, altrimenti stai letteralmente rubando lo stipendio a qualcuno più capace di te) è che le sigle, negli Stati Uniti, si riferiscono agli Stati, non alle città. Se tu ti fossi preso la briga di cercare Baton Rouge LA su Google Maps, ti saresti accorto che questa cittadina si trova vicino New Orleans. Dall’altra parte degli Stati Uniti.
Poi, non è assolutamente vero che le melanzane formavano la parola “GOD” (e sulle somiglianze con la parola ci sarebbe molto di cui discutere), bensì erano i semini stessi a formarla.
La fetta di melanzana (riporto dall’articolo originale, sliced eggplant) era tagliata nel senso della larghezza. Tutti gli studenti di botanica, ma anche chiunque abbia mai visto da vicino una melanzana, sa che i semi si distribuiscono all’interno del frutto in cilindri. La melanzana in questione ne aveva tre, tutto qui. L’aver visto la parola GOD non è altro che un fenomeno di pareidolia, il più noto dei quali è forse il volto su Marte. Il mondo, infatti, è un posto complesso e le informazioni su di esso che abbiamo spesso sono incomplete e confuse. Noi siamo creature semplici e ci accontentiamo di poco: per questo, il nostro cervello tende a semplificare la percezione della realtà, per dare ordine a stimoli che non ne hanno. Per questo motivo vediamo la sagoma dell’America in una macchia di muffa, o un drago in una nuvola (anche se qualcuno ci vede le sciikimiki).
Ah, e comunque la virgola tra “in California” e “non riusciva a credere ai suoi occhi” non ci va. Non stai subordinando una frase all’altra. Anzi, la frase non è nemmeno un periodo!
lunedì 7 luglio 2014
Storie di vita vissuta male: Herbalife
Il presente post è tratto da un commento che ho lasciato sul gruppo di Facebook "Perle Complottare". Lo ripropongo qui.
Sono stato invitato anche io a un incontro Herbalife, spinto dai miei genitori (avete presente il tipo di genitori che ti ricordano ogni due giorni di fare il concorso per le poste? ecco, quelli) che hanno trovato nella cassetta postale un foglietto fotocopiato e tagliato con le forbici (male) con su scritto "Cerchi un lavoro? Chiedimi come".
Essendo troppo giovane per ricordarmi dei manifesti "Vuoi dimagrire? Chiedimi come" ci andai con una punta (ma proprio poca, eh) di scetticismo.
"Qua la gente si scanna per un posto al call center e questi qua danno lavoro a destra e a manca?", mi domandai. Ma ci andai ugualmente, più che altro per accontentare i miei.
All'inizio sembrava una specie di "presentatore Avon". Poi cominciò il delirio. Capitemi, le presentatrici Avon sono fastidiose, ma tutto sommato innocue.
MA
il tizio, coadiuvato dalla consorte e da una ragazza (che poi si scoprì essere una sottoposta della coppia, ma andiamo con ordine) comincia a parlare del fatto che fai colazione e poi verso le undici ti viene appetito. Invece c'è un modo per mangiare una sola volta e non avere il famoso "hole in the stomach". Per l'hole in the ass non c'è ancora soluzione, purtroppo.
Poi la botta. BAM. Ex AD di Disney e come consigliere scientifico un premio nobel (Louis Ignarro). "Allora deve essere una cosa seria!", avrà pensato qualcuno nella saletta. Io invece mi chiedevo che cazzo c'entrasse la Disney con tutto ciò.
Col senno di poi mi viene da chiedermi cosa spinge un professionista stimato come un premio Nobel a darsi alla causa di Herbalife. Demenza senile? I SORDI? Entrambi? Non lo so.
Altro argomento: beviti il beverone Herbalife e dimagrisci o ingrassi, a seconda delle tue esigenze. Mostrano le foto di lui e della moglie al matrimonio, effettivamente grassocci, e dicono che sono dimagriti grazie a Herbalife, che Herbalife ha salvato loro la vita perché lui aveva una società e i suoi soci lo avevano lasciato in mutande. Tanto cuore e tanti sentimenti dolciosi, più di quando Francesca ci dice che vuole bene a tutti noi (ricambiata, ovviamente :)).
Poi fanno vedere la foto della ragazza che è in compagnia della coppia. In bikini. Magrissima. "Non riuscivo a prendere peso, sono sempre stata uno stecchino. Grazie a Herbalife sono riuscita nel mio intento. Grazie Herbalife".
L'ho squadrata dalla testa ai piedi. Non notavo la differenza. Forse avrà preso un etto, altro che miracoli, ho pensato.
Si passa agli effetti miracolosi di Herbalife: un tizio (o tizia, non si capiva, il tizio non era ripreso in volto) aveva la psoriasi. Prima aveva il classico gomito grigio e a bozza tipico della malattia, poi al posto dei bozza erano comparse delle chiazze rosse che il rappresentante Herbalife chiamava "macchie di guarigione". Quando chiesi a mio papà cosa fossero realmente le macchie rosse, mi rispose che era sintomo che la malattia si stava aggravando. Andiamo bene.
Però anche TU puoi diventare ricco e formoso (o poco formoso)! Ti basta comprare da me il beverone(TM) e gli altri vedranno che funziona. Poi dovrai solo rompere il cazzo a tutti i tuoi parenti e amici e convincerli a comprarlo da te. Così poi Herbalife ti dà anche l'1% del suo capitale sociale. E l'1% di 400 milioni di dollari sono un bel po' di soldi (giuro, ha detto così).
Applausi, a cui mi unii perché, da genio quale sono, mi ero seduto in seconda fila e la prima era vuota.
Uscii da quella saletta frastornato. Com'era possibile che la gente che aveva assistito con me si stesse bevendo tutte quelle che EVIDENTEMENTE erano un mucchio di stronzate? E badate bene che all'epoca leggevo il fatto, simpatizzavo per Grillo ed ero lievemente tendente al complottiamo.
Epilogo:
Un paio di mesi dopo il tizio mi chiama (ci avevano chiesto i numeri telefonici e io come un pirla gli avevo dato quello vero) chiedendomi se sono interessato. "No, grazie, ormai sono all'Università e ho trovato un lavoretto a Catania." Palla colossale (il lavoretto, non l'Università), ma non volevo avere nulla a che fare con Herbalife. Il tizio si è lasciato sfuggire un sospiro molto eloquente riguardo alla precarietà dei mezzi di sostentamento dei rappresentanti HL. Mi ha fatto un sacco di pena, ad essere sincero.
"Puoi chiedere a qualche tuo amico se è interessato?"
"Posso provare, ma non le prometto nulla."
Epiogo 2:
Passa qualche mese, vedo la moglie del tizio all'Eurospin. Nemmeno saluta. Probabilmente non si ricorda di me. O forse è veramente depressa. Ha una camminata cadente, sembra quasi che stia per stramazzare a terra da un momento all'altro.
Epilogo 3:
Qualche anno dopo, vidi una macchina con una decalcomania che copriva gran parte del lunotto posteriore. "Vuoi dimagrire? Chiedimi come!"
Su una Punto prima serie. Sarebbe troppo facile ironizzare su questo fatto; d'altro canto la primissima macchina che ho guidato è stata la Punto di mia mamma. Ma... E l'1% del capitale sociale?
Sono stato invitato anche io a un incontro Herbalife, spinto dai miei genitori (avete presente il tipo di genitori che ti ricordano ogni due giorni di fare il concorso per le poste? ecco, quelli) che hanno trovato nella cassetta postale un foglietto fotocopiato e tagliato con le forbici (male) con su scritto "Cerchi un lavoro? Chiedimi come".
Essendo troppo giovane per ricordarmi dei manifesti "Vuoi dimagrire? Chiedimi come" ci andai con una punta (ma proprio poca, eh) di scetticismo.
"Qua la gente si scanna per un posto al call center e questi qua danno lavoro a destra e a manca?", mi domandai. Ma ci andai ugualmente, più che altro per accontentare i miei.
All'inizio sembrava una specie di "presentatore Avon". Poi cominciò il delirio. Capitemi, le presentatrici Avon sono fastidiose, ma tutto sommato innocue.
MA
il tizio, coadiuvato dalla consorte e da una ragazza (che poi si scoprì essere una sottoposta della coppia, ma andiamo con ordine) comincia a parlare del fatto che fai colazione e poi verso le undici ti viene appetito. Invece c'è un modo per mangiare una sola volta e non avere il famoso "hole in the stomach". Per l'hole in the ass non c'è ancora soluzione, purtroppo.
Poi la botta. BAM. Ex AD di Disney e come consigliere scientifico un premio nobel (Louis Ignarro). "Allora deve essere una cosa seria!", avrà pensato qualcuno nella saletta. Io invece mi chiedevo che cazzo c'entrasse la Disney con tutto ciò.
Col senno di poi mi viene da chiedermi cosa spinge un professionista stimato come un premio Nobel a darsi alla causa di Herbalife. Demenza senile? I SORDI? Entrambi? Non lo so.
Altro argomento: beviti il beverone Herbalife e dimagrisci o ingrassi, a seconda delle tue esigenze. Mostrano le foto di lui e della moglie al matrimonio, effettivamente grassocci, e dicono che sono dimagriti grazie a Herbalife, che Herbalife ha salvato loro la vita perché lui aveva una società e i suoi soci lo avevano lasciato in mutande. Tanto cuore e tanti sentimenti dolciosi, più di quando Francesca ci dice che vuole bene a tutti noi (ricambiata, ovviamente :)).
Poi fanno vedere la foto della ragazza che è in compagnia della coppia. In bikini. Magrissima. "Non riuscivo a prendere peso, sono sempre stata uno stecchino. Grazie a Herbalife sono riuscita nel mio intento. Grazie Herbalife".
L'ho squadrata dalla testa ai piedi. Non notavo la differenza. Forse avrà preso un etto, altro che miracoli, ho pensato.
Si passa agli effetti miracolosi di Herbalife: un tizio (o tizia, non si capiva, il tizio non era ripreso in volto) aveva la psoriasi. Prima aveva il classico gomito grigio e a bozza tipico della malattia, poi al posto dei bozza erano comparse delle chiazze rosse che il rappresentante Herbalife chiamava "macchie di guarigione". Quando chiesi a mio papà cosa fossero realmente le macchie rosse, mi rispose che era sintomo che la malattia si stava aggravando. Andiamo bene.
Però anche TU puoi diventare ricco e formoso (o poco formoso)! Ti basta comprare da me il beverone(TM) e gli altri vedranno che funziona. Poi dovrai solo rompere il cazzo a tutti i tuoi parenti e amici e convincerli a comprarlo da te. Così poi Herbalife ti dà anche l'1% del suo capitale sociale. E l'1% di 400 milioni di dollari sono un bel po' di soldi (giuro, ha detto così).
Applausi, a cui mi unii perché, da genio quale sono, mi ero seduto in seconda fila e la prima era vuota.
Uscii da quella saletta frastornato. Com'era possibile che la gente che aveva assistito con me si stesse bevendo tutte quelle che EVIDENTEMENTE erano un mucchio di stronzate? E badate bene che all'epoca leggevo il fatto, simpatizzavo per Grillo ed ero lievemente tendente al complottiamo.
Epilogo:
Un paio di mesi dopo il tizio mi chiama (ci avevano chiesto i numeri telefonici e io come un pirla gli avevo dato quello vero) chiedendomi se sono interessato. "No, grazie, ormai sono all'Università e ho trovato un lavoretto a Catania." Palla colossale (il lavoretto, non l'Università), ma non volevo avere nulla a che fare con Herbalife. Il tizio si è lasciato sfuggire un sospiro molto eloquente riguardo alla precarietà dei mezzi di sostentamento dei rappresentanti HL. Mi ha fatto un sacco di pena, ad essere sincero.
"Puoi chiedere a qualche tuo amico se è interessato?"
"Posso provare, ma non le prometto nulla."
Epiogo 2:
Passa qualche mese, vedo la moglie del tizio all'Eurospin. Nemmeno saluta. Probabilmente non si ricorda di me. O forse è veramente depressa. Ha una camminata cadente, sembra quasi che stia per stramazzare a terra da un momento all'altro.
Epilogo 3:
Qualche anno dopo, vidi una macchina con una decalcomania che copriva gran parte del lunotto posteriore. "Vuoi dimagrire? Chiedimi come!"
Su una Punto prima serie. Sarebbe troppo facile ironizzare su questo fatto; d'altro canto la primissima macchina che ho guidato è stata la Punto di mia mamma. Ma... E l'1% del capitale sociale?
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