giovedì 17 ottobre 2013

Layout italiano esteso

Non è certo una novità che il layout di tastiera italiano lasci un po’ a desiderare, soprattutto considerando che non è possibile scriverci le vocali accentate maiuscole, almeno non senza conoscere i codici ASCII di questi caratteri. Il problema è che non è facile ricordarsi i codici di lettere che non si usano tutti i giorni. Quante volte ci è capitato di dover utilizzare la Ò? Pochissime; praticamente solo quando dovevamo scrivere in Caps Lock. Il problema è che questo tasto non ha effetto sui tasti a destra di P, L ed M, oltre che sui tasti numerici, quindi spesso ci si può ritrovare delle meraviglie di bruttezza come “NON VOGLIO DIRTI COSA FARE, PERò è MEGLIO SE NON CI VAI”. Roba da far sanguinare gli occhi ):
C’è però un problema più reale: quello di “è” usato a inizio frase. Solitamente il problema lo si aggira scrivendo una E (non accentata) maiuscola seguita da un apostrofo. È così che si fa da praticamente sempre. Ho avuto modo di usare una Olivetti Studio 44, una stupenda macchina da scrivere degli anni ’60 che ha il solo problema di pesare circa una tonnellata, e anche quella ha il difetto di non avere le lettere accentate maiuscole. In compenso, però, ha l’assurda, inutilissima c con la cediglia. Certo, all’epoca questo carattere aveva un suo senso: consentiva di scrivere lettere sia in italiano che in francese, soprattutto considerando che negli anni ’60 quella lingua contava ancora qualcosa e che una delle applicazioni principali per cui si usava la macchina da scrivere era quello di scrivere la corrispondenza (ancora oggi la lingua ufficiale dell’Unione Postale Internazionale è il francese.
Ma nel 2013 questo carattere appare oltremodo fuori luogo: viviamo in un mondo in cui ci sono i correttori ortografici e avrebbe più senso che questo entri in funzione quando si scriva in una lingua straniera, che non quando si scrive nella propria lingua. E, diciamocelo, le lettere accentate minuscole in mezzo a un testo tutto in maiuscolo proprio non si possono vedere.
Qualche tempo fa ho provato ad usare il layout di tastiera britannico esteso, che consente di scrivere le lettere accentate (anche maiuscole) grazie a delle specifiche combinazioni di tasti. Il problema è che ogni layout di tastiera ha un posizionamento diverso di alcuni caratteri, in particolare dei segni di punteggiatura, che mi sembravano tantino fuori posto, visto che ho sempre digitato usando tastiere con un layout italiano. Chiunque abbia mai usato la console di un qualsiasi FPS (fino a circa gli inizi degli anni duemila) sa cosa intendo. Oppure in DOS, quando il layout cambiava in quello statunitense senza alcun motivo apparente. O ancora, in alcune distribuzioni Linux.
Da questo punto di vista, il layout offerto dalle distribuzioni Linux basate su Debian è davvero molto buono, visto che digitare delle lettere accentate col Caps Lock attivato ne scriverà la versione maiuscola. Su Windows, invece, si è costretti a dover usare Mappa Caratteri e visto che studio lingue so quanto l’interfaccia di questo programma sia semplicemente orribile: per trovare un carattere dell’alfabeto IPA ci vogliono eoni. Ho deciso quindi di creare il mio layout personalizzato utilizzando Microsoft Keyboard Layout Creator (MSKLC), un software scaricabile gratuitamente da Internet.
Differenze principali tra il layout italiano standard e quello italiano esteso:
·         I caratteri \ ç ° § ^ vengono digitati usando AltGr in unione col rispettivo tasto;
·         Il tasto ` è un tasto muto che svolge le stesse funzioni dell’omologo presente nel layout britannico esteso, vale a dire scrivere le vocali accentate aperte;
·         Possibilità di scrivere i principali simboli fonetici dell’italiano e dell’inglese tramite combinazioni di tasti del tipo AltGr+Tasto;
·         Possibilità di digitare le virgolette « e » tramite le combinazioni AltGr+< e AltGr+Shift+<, rispettivamente.

Le seguenti immagini mostrano il comportamento del layout.
Comportamento con Bloc Maiusc disattivato e Shift e AltGr rilasciati

Comportamento con Shift e AltGr premuti contemporaneamente
Comportamento con AltGr premuto
Comportamento con Bloc Maiusc attivato

Istruzioni di installazione
·         Scaricare l’installer dal link qua sopra;
·         Decomprimere il file zip;
·         Lanciare il file “setup.exe”;

·         Al termine dell’installazione, cliccare sull’icona della tastiera sulla barra della lingua (la sigla IT accanto all’orologio) e selezionare “Italiano Esteso con IPA”.


martedì 15 ottobre 2013

GUIDA: Installare l'ambiente desktop LXDE su Ubuntu

Utilizzo il laptop in dual boot Windows/Linux dal momento che alcuni programmi che mi servono necessariamente come PoEdit e GetText, sui sistemi operativi Microsoft fanno piuttosto pena (e anche perché a volte devo accendere il PC e non ho voglia di aspettare i porci comodi di Win7).
Quando scopro una distribuzione Linux che mi potrebbe potenzialmente interessare, ma non ho intenzione di formattare la partizione su cui ho installato Ubuntu per poi possibilmente dover riformattare e installarlo da capo utilizzo però un vecchio fisso con un Pentium 4 3.00 GHz e 512 MB di RAM, di cui 16 sono dedicati alla scheda video. Inutile dire che quel computer è TREMENDAMENTE lento e spesso si pianta così, semplicemente perché gli va. Per avere un’idea di quanto quella macchina sia atroce, su Kubuntu 13.04 Muos si bloccava ancora prima di caricare la schermata principale, mentre su Puppy Linux, che notoriamente è una distribuzione leggera, non riuscivo neppure ad aprire AppGrid, forse il software center più leggero di tutti. Attualmente, su quel PC ho installato Ubuntu 12.04 LTS, scelta alquanto infelice, dal momento che richiede 1 GB o più di RAM.
Per ovviare all’inconveniente che Unity si blocchi oppure crashi (sì, quel computer riesce a far crashare anche Unity 2D) ho deciso di passare a un ambiente desktop leggero. Scartata l’opzione Xfce, che su Mint 15 era quasi inutilizzabile, ho deciso di provare LXDE, che a quanto ho letto online è l’ambiente desktop più leggero tra quelli disponibili per Linux.
Per installare LXDE basta aprire il terminale e digitare:

                sudo apt-get install lxde

Su quel computer l’installazione è stata piuttosto veloce (un paio di minuti per scaricare tutti i pacchetti necessari e un altro paio per completare l’installazione vera e propria). Quando l’installazione sarà completata, chiudete pure la finestra del terminale ed effettuate il logout.
Proprio sopra il riquadro in cui si inserisce la password, cliccate sul piccolo logo di Ubuntu accanto al vostro username e selezionate LXDE, quindi effettuate l’accesso.
Se avete già usato KDE, il Desktop Environment vi sembrerà familiare:

 In effetti è quasi la copia sputata di KDE, con la differenza che LXDE non utilizza vezzi come il ClearType e altre amenità. Certamente non fa miracoli e un computer lento rimarrà sempre un computer lento (ad esempio, installare LXDE non è riuscito a risolvere il problema della lentezza del caricamento del Software Center), ma almeno funziona e anche discretamente bene.
Di certo è una delle migliori opzioni per chi voglia installare una distribuzione Linux recente su un PC piuttosto datato.

Alla prossima.